BELLIZZI – E’ stato uno degli incontri che ti restano nella sfera dei ricordi, per le emozioni, il coinvolgimento ed il contenuto degli argomenti trattati.
Quello con don Luigi Merola sabato 8 maggio in piazza Antonio De Curtis.
Questa la sintesi dell’interessante incontro – dibattito – “Giovani: Il senso civico e l’impegno sociale” organizzato dal Comune di Bellizzi presieduto dal Sindaco Giuseppe Salvioli che ha esposto le linee guida dell’amministrazione locale e l’attenzione verso le forme di partecipazione e di aggregazione dei giovani, linfa vitale per una classe dirigente futura e, segnatamente, dall’Assessorato alle Politiche Sociali guidato da Massimo Paolini che ha relazionato sulle pluralità di iniziative per favorire ed incentivare nella cittadinanza sia il senso civico che l’impegno sociale, e, dall’Assessorato alla Gioventù, rappresentato dal Delegato Gianluca Delli Bovi, soddisfatto per la risposta e la partecipazione dei giovani all’evento.
Il Sindaco di Montecorvino Rovella Giuseppe D’Aiutolo che ha espresso parole di elogio per l’iniziativa ed il Presidente dell’Associazione “Progetto Famiglia Affido” a sostegno di minori e famiglie in difficoltà, Carmine Russomando, che ha illustrato il progetto “Il Fratello Maggiore”, inteso a sensibilizzare alla pratica dell’affido familiare.
Il Parroco di Bellizzi Don Vincenzo Sirignano, che si è soffermato sul momento particolare della Chiesa, fornendo un segnale di ottimismo, fiducia e speranza, dettati da tanti bravi sacerdoti che portano avanti la missione di Dio.
All’incontro, moderato con grande professionalità e bravura dal giornalista Silvio Mariano che ha posto domande molto interessanti, ha dato esaustive risposte, connotate di calore e colore, l’eccezionale ospite del convegno: Don Luigi Merola, Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia e Presidente della Fondazione “ A voce d’ ‘è criaure” che, in una straordinaria cornice di pubblico ha affabulato i presenti, con citazioni, avvenimenti, esperienze, catalizzando l’attenzione dei presenti che gli hanno tributato autentiche standing ovation.
L’illustre ospite, ha affermato, fra l’altro: <
Io ringrazio i miei angeli custodi terreni, (la scorta n.d.r.) che ormai sono diventati la mia famiglia. Spesso parlo di loro che fanno u lavoro non sempre apprezzato, senza soldi; a volte si devono inventare anche la sicurezza loro, noi non investiamo più nella sicurezza. Noi abbiamo bisogno di un altro esercito, di genitori; si parla di giovani stasera, che nascono all’interno di un contesto familiare.
Oggi non abbiamo più la tavola, non si discute più, abbiamo i reality, mancano i buoni esempi, ne abbiamo di cattivi.
Noi abbiamo un Dio che cerca amore. Noi siamo “innamorati” di questo Dio che non ci ha scelti perché siamo anormali. Siamo uomini, amiamo anche noi. Ma di un amore che non è limitato ad una sola creatura, perché l’amore che ci chiede il Signore è universale.
Io dico che il prete è l’amico di tutti e di nessuno in particolare, è l’uomo di Dio. Noi siamo un “ponte”, i sacerdoti all’inizio venivano chiamati anche pontefici, un ponte fra Dio e l’uomo, il mediatore fra Dio e l’uomo e Lui ci ha scelti per essere pescatori di uomini; io sono qui per dir che rappresento i preti, grandi seminatori di speranza.
Ci siamo stancati di sentire che solo il male fa rumore, non è possibile che solo il male occupi le prime pagine dei giornali.
C’è necessità di avere buoni insegnanti, buoni amministratori; riscoprire il senso della Comunità, della Parrocchia fatta di pietre, che per essere messe insieme hanno bisogno del “cemento”, il cemento è l’unità che non esiste più, quello è il dramma. Intorno alla “tavola” cresce la comunione, come nell’ultima cena, c’erano tutti: Giuda che aveva tradito e Pietro che aveva detto ti seguirò ovunque tu andrai, ma che lo rinnegò tre volte.
Abbiamo visioni distorte su tante cose, la nostra bontà deve crescere, dobbiamo ritrovare i nostri valori”.